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Franca Sonnino

Il filo, il segno, lo spazio

A cura di Simona Campus e Paolo Cortese

15.10.2022 - 28.02.2023

Il progetto Franca Sonnino. Il filo, il segno, lo spazio nasce dalla collaborazione tra il MUACC Museo universitario delle arti e delle culture contemporanee di Cagliari e la Galleria Gramma_Epsilon di Atene.

Si articola in due mostre, tra loro complementari: l’esposizione al MUACC si delinea come un’ampia retrospettiva, che si sofferma su tutti i principali momenti e nuclei tematici relativi alla ricerca dell’artista, così come essa è andata sviluppandosi dal principio degli anni Settanta; alla Galleria Gramma_Epsilon è riservato un focus sulle opere degli ultimi anni.
L’obiettivo principale dei curatori, Simona Campus e Paolo Cortese, è quello di ricostruire criticamente la vicenda artistica di Sonnino, storicizzandola e mettendola in relazione ad alcune specifiche istanze del contesto culturale nazionale e internazionale, facendo emergere le connessioni con il processo di affermazione delle donne nel sistema dell’arte, per secoli escluse o tenute ai margini.

Il percorso espositivo allestito al MUACC presenta un’ampia selezione di opere, che comprende sia le prime prove pittoriche, sia i lavori che contraddistinguono la transizione verso l’utilizzo del filo come medium privilegiato d’espressione e come vasta riflessione sul segno: si sviluppa, quindi, a partire dai dipinti a tempera dei primi anni Settanta, in cui emergono delicate e fitte trame cromatiche giocate su lievi variazioni di tono, per proseguire con le “Reti”, in cui il filo non è più dipinto sulla tela a fingere trame, ma adagiato sulla superficie, nella sua concretezza fisica, in modo da determinare esso stesso la composizione dell’opera. Progressivamente si rende sempre più evidente come l’indagine sul segno condotta dall’artista si configuri come indagine sullo e nello spazio, giungendo alle realizzazioni che testimoniano – secondo una definizione di Mirella Bentivoglio – quella “misura ambientale” dell’arte di Sonnino in ragione della quale ogni opera vive in relazione allo spazio che la accoglie e letteralmente la attraversa, fino ad assumere una attitudine propriamente costruttiva. Le opere più rappresentative sono oggetti tridimensionali – sculture e installazioni – costruiti col filo di cotone serrato intorno ad un’anima di ferro, che trasformano materiali e linguaggi storicamente confinati nel domestico in nuova consapevolezza e affermazione del femminile. Uno dei nuclei centrali della mostra è costituito dai “Libri”, databili a partire dagli anni Ottanta.

La mostra alla Galleria Gramma Epsilon si concentra sulle opere degli ultimi anni: l’installazione con i “Tondi”, del 2019, affidata alla grafica e per la quale l’artista rinuncia in via eccezionale quasi totalmente al filo, composta da tredici elementi che – come sottolinea Simona Campus in catalogo – «racchiudono molti dei segni appartenenti alla sua storia, dai reticoli astratti ai profili urbani, come in una sorta di diario, di sintesi caleidoscopica eppur sempre rigorosa».

E poi ancora «le “Spine” e il “Nido”, datati al 2022, che conservano la forma circolare ma tornano al filo, e al ferro che ne sostiene l’anima; fino ai nuovi e inediti “Libri”, essi pure recentissimi, destrutturati, con le pagine che si aprono e si ricompongono a formare una nuova dimensione oggettuale. Opere caratterizzate da una rinnovata tensione espressiva e insieme da una rara coerenza, rendendo pienamente evidente l’inesausto valore di un’artista, oggi straordinaria novantenne, che transitando con consapevolezza attraverso il secondo Novecento, ha saputo pienamente abbracciare il XXI secolo.»

 

Biografia

 

Franca Coen Sonnino nasce in una famiglia di origine ebraica nel 1932, a Roma, dove vive e lavora. Laureata in Lettere, intraprende il suo percorso artistico dopo l’incontro con l’artista di origini sarde Maria Lai, che la esorta a usare “le mani per fare oggetti inutili, non cose utili”.
Le prime opere sono costituite da dipinti di linee e fitti reticoli. Progressivamente, il filo diventa medium privilegiato nel suo lavoro, sostituendo definitivamente il pennello e dando origine a creazioni contraddistinte da un’originale sintesi di prerogative segniche e spaziali.
Dal 1972 ad oggi, Franca Sonnino è stata protagonista di quasi trenta mostre personali e ha preso parte a circa duecento mostre collettive in tutto in musei e gallerie di tutto il mondo. Nel 2019 il Museo del tessile di Busto Arsizio ha promosso la mostra “Maria Lai e Franca Sonnino Capolavori di fiber art italiana”. Nello stesso anno la Repetto Gallery di Londra ha organizzato    l’esposizione “Threading Spaces – Nedda Guidi, Elisabetta Gut, Maria Lai, Franca Sonnino”, a cura di Paolo Cortese. Alla fine del 2021 l’artista è stata presente nella collettiva “Histoire d’E part 2 Between language and object” presso la Galleria Gramma_Epsilon di Atene.