Anna Esposito
FUTURANNA
A cura di Paolo Cortese e Francesco Romano Petillo
Giovedì 14 marzo inaugura ad Atene presso la Galleria Gramma_Epsilon, la mostra Anna Esposito_FUTURANNA.
A distanza di due anni dalla sua ultima personale, questa esposizione, curata da Paolo Cortese e Francesco Romano Petillo, presenta 30 opere che vanno dagli anni ’60 ai primi anni 2000, nelle quali l’artista focalizza il suo sguardo critico sulla cultura del consumismo e sullo spreco, come annuncia il titolo della mostra che si riferisce a Futurama, la famosa esposizione di New York del 1939.
Attraverso la tecnica del collage e utilizzando materiali recupero, prodotti di scarto e immagini pubblicitarie strappate, Anna Esposito sviluppa la sua arte attorno alla pratica del riciclo, rifiutando la spreco dettata dalla cultura di massa dominante, riducendo gli sprechi e riproponendo oggetti resi obsoleti dalla velocità dell’economia capitalista. Nelle sue opere esprime chiaramente, fin dagli anni ’70, una critica alla produzione di massa e alla società consumistica. I suoi commenti taglienti in campo ecologico, sociale e politico sono oggi molto attuali considerando la situazione di estrema gravità legata al cambiamento climatico e la necessità di sviluppare una cultura del decrescimento per un futuro sostenibile.
Le sue opere, intenzionali, umoristiche, fantasiose e sarcastiche, emergono dalla dura realtà del dolore ecologico contemporaneo, ma incarnano alternative sostenibili. Come afferma il critico d’arte Ben Eastham nel suo saggio su Anna Esposito: “Per quanto chiaramente veda i danni causati dal capitalismo o dal patriarcato, la metodologia del lavoro di Esposito è ostinatamente ottimistica. Modellando come potrebbe essere possibile per noi vivere tra le rovine, ha creato un corpus di opere per il presente e il futuro“.
La mostra è presentata da Ben Eastham ed è accompagnata da una pubblicazione, la prima della nuova serie Portfolio dedicata alle artiste della galleria.
Biografia
Anna Esposito (1935) vive e lavora a Roma. Durante gli anni settanta ha partecipato a numerose mostre personali e collettive, in istituzioni pubbliche e private. Nel 1978 ha preso parte alla mostra Materializzazione del Linguaggio, curata da Mirella Bentivoglio, organizzata per la 38° Biennale di Venezia.
Attraverso l’immaginazione, la tecnica e la sperimentazione, Esposito gioca tra materiali vecchi e nuovi – tessuto, plastica, vetro – sviluppando significati ambigui con interpretazioni multiple. Nelle sue opere più recenti, interviene su fotografie, integrando parti e materiali per ottenere unità e complementarietà degli differenti elementi. Ironia e gioco sono alla base delle opere, immagini affascinanti e intelligenti, immaginifiche e stimolanti.
Le sue opere sono state esposte in mostre collettive in istituzioni culturali italiane e internazionali, tra cui la Biennale di Venezia, la Columbia University (USA), la XVI Biennale di San Paolo (Brasile) e la Biennale di Mdina (Malta). Le sue opere sono state incluse anche in vari progetti dedicati agli artisti degli anni sessanta e settanta, tra cui la Donazione Bentivoglio, curata da Daniela Ferrari, al MART di Rovereto (2011), e 1978, Soggetto imprevisto, Arte e Femminismo in Italia, curata da Marco Scotini e Raffaella Perna, al FM Centro per l’Arte Contemporanea di Milano (2019), Histoire d’E part 1, curata da Paolo Cortese e Francesco Romano Petillo, alla Galleria Gramma_Epsilon di Atene (2021), Ri-Materializzazione del Linguaggio, curata da Cristiana Perrella e Andrea Viliani, alla Fondazione Dalle Nogare di Bolzano (2022), Books As Art, curata da Paolo Cortese, alla Galleria Gramma_Epsilon di Atene (2023). Nel 2022 ha tenuto la sua ultima mostra personale, What I’ve done, curata da Davide Mariani, alla Galleria Gramma_Epsilon di Atene.