Renata
Prunas
Biografia
Esordisce nei primi anni ‘70 con lavori vicini all’arte povera e all’arte concettuale. Dal decennio successivo partecipa a gruppi ed esposizioni femminili con una generazione che si esprimevano artisticamente con filo e cucito. Suo medium d’elezione il collant: i veli di nylon, , annodati, cuciti, strappati, tagliati, sovrapposti, formano bizzarre geometrie e rivelano un lessico femminile e un profondo senso di dolore, fermato dai nodi che plasmano la forma dalle molteplici possibilità plastico-visuali.
Testo critico
“Sardo-napoletana, Renata Prunas non si riconosce nell’artista per definizione. L’opera-chiave Campionario del 1979 mostra le molteplici possibilità plastico-visuali di un materiale che Prunas fa suo medium d’elezione: il collant, prodotto industriale e oggetto del quotidiano.
Campionario si compone di 20 telai lignei di 35×25 centimetri custoditi all’interno di una cassetta di legno che mostrano veli di nylon annodati, cuciti, strappati, interi, tagliati, rovesciati, sovrapposti, slabbrati, sformati dall’uso, a formare nei telai bizzarre geometrie, date dal ritmo delle maglie della fibra. Emergono da essi figure di cellule-uovo, di seni attoniti, di cordoni ombelicali, di trecce, come ex-voto, di fiocchi per la venuta di un nascituro, di placente, di visceri contorti, di oculi. Ciascun telaio, estratto dal buio della cassetta, emerge da una condizione di oscurità ctonia, uterina. Come in un’operazione maieutica, il telaio si offre ad una lettura venendo alla luce, come la lettura di una diapositiva. L’immagine, attraversata dalla luce, mostra un disegno che si compone del reticolo denso dei fili di nylon come fosse scolpita. Le figure, appartenenti ad un lessico familiarmente femminile, svelano un profondo senso di dolore, trattenuto, fermato dai nodi che plasmano la forma del collant.”
_Federica Maria Itria Scano