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Giustina

Prestento

Gorizia 1925 - Roma 2008

Biografia

Nata nella mittel-europea Gorizia, inizia giovanissima l’attività pittorica, allieva del pittore futurista Tullio Crali. Studia arte e architettura a Venezia, allieva dello “spaziale” Mario Deluigi e dell’architetto Carlo Scarpa. A Venezia fa parte di una cerchia di pittori, poeti e musicisti, tra cui Virgilio Guidi, Emilio Vedova, Luigi Nono, e incontra Bruno Maderna, Pier Paolo Pasolini, Peggy Guggenheim. Alla fine degli anni Settanta avverte la necessità di creare un linguaggio espressivo più ricco e globale che esprima in modo adeguato la ‘complessità nascente’ che si stava affacciando in quegli anni. Un’intuizione che la porta, nel 1979, a iniziare la sua pionieristica doppia ricerca sul rapporto tra suono e immagine e su immagine, suono e gestualità e le loro possibilità di osmosi. Ha l’idea di recuperare in un unico ‘linguaggio plurimo’ e globale i tre modi d’espressione che già furono alla base del suo naturale esprimersi: l’espressione grafica, la gestuale, la vocale. Con una serie di queste Opus rappresenta l’Italia nella XXI Biennale di San Paolo del Brasile nel 1991. Col rimbalzo tra segno/suono/segno/suono realizza l’azione dal vivo Dialogo (improvvisazione con un musicista: come nasce il segno dal suono e viceversa). Coniugando al segno e al suono lo spazio, prendono forma le sue Ambientazioni visuali/sonore (tra cui la coinvolgente Amazonia). Si dedica alla composizione di Montages, di Abbinamenti, e di Libri d’Artista. Numerosissime le mostre e le performances in Italia, Europa, nelle due Americhe, in Giappone, Australia. Mostre personali più significative: 1979: Roma, Museo di Roma in Trastevere; 1985: Tokyo, Ginza Gallery; 1989: Itaca, Cornell University, New York; 1991: XXI Biennale di San Paolo del Brasile, sezione Performing Arts & Special Events (sala personale); 1991: San Paolo FAAP University; 1999: Duino, United World College; 2000: Roma, Centro Studi Americani e Discoteca di Stato; 2002: Siena, Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte dell’Università degli Studi. Nel 1994 è presente nella XXII Biennale di San Paolo, e così pure nel 1995 alla XIVI Biennale di Venezia. Ha tenuto seminari in università di U.S.A., Italia e Brasile.

Testo critico

“In primo grado la prassi artistica di Giustina Prestento è stata performativa. Attraverso la relazione costante con la musica contemporanea (Berio, Nono, Patrassi, ecc.) Prestento ha sviluppato un linguaggio coreografico- pantomimico. Eppure ciò che più resta e colpisce è la produzione pittorica e grafica. Prestento fonda un proprio segno asemantico, una sorta di trascrizione chironomica (come un recupero delle notazioni in campo aperto originarie) che le serve per realizzare quadri o disegni, in cui i segni riproducono il movimento di una musica, di linee melodiche o anche solo di un accordo o di una sequenza ritmica.
Tutto il lavoro della Prestento è imperniato sul confronto con la musica e la riproduzione grafica del suono. Pertanto l’astrazione o il dato informale dei suoi segni proviene da una sorta di scrittura che si pone già originariamente come esclusivamente segnica e non grammaticale, in quanto riferita a un’arbitraria notazione musicale e non ad una scrittura alfabetica o codificata. Il risultato sono delle partiture aleatorie, non cromatiche (preferibilmente realizzate con china), come dei gesti, dei formicolii o delle vibrazioni musicali per gli occhi. Un quadro può consistere di un unico gesto, come la torsione di una scala musicale ascendente o discendete oppure alla maniera di un arpeggio. Questo è il risultato estetico più originale e fruttuoso del suo lavoro.”

_Gianni Garrera