Anna
Torelli
Biografia
Si forma a Napoli trasferendosi poi a Roma. Esponente della poesia visiva para-musicale fin dai primi anni ’80 usa la scrittura sonora a fini esclusivamente estetici, con la massima autonomia inventiva. Centrale nella sua ricerca di musica per gli occhi il silenzio, condizione di tabula rasa evidenziato con il pentagramma, segno costante, emblema scrittorio di estrema semplificazione, potenzialmente infinito, marchio d’identità dell’ex-pittrice, usato per le qualità semiologiche e geometriche.
Testo critico
“Vi è un settore della scrittura visuale che manca di una globale codificazione storica, di una fondazione, di un nome. È l’area delle scritture para-musicali; l’uso della scrittura musicale a fini di fruizione esclusivamente visiva. La scarsità di collegamenti unificanti e di letteratura critica sull’argomento, non ha giovato alla conoscenza di queste esperienze; che vengono in genere riferite, appunto al settore delle nuove scritture. Ma questa assenza di scambi ha consentito la massima concentrazione e autonomia inventiva ad Anna Torelli, la cui poetica è nata dall’introversione. Protagonista centrale di tutta la sua ricerca fono-spaziale sarà il silenzio, questa condizione di tabula rasa, contraddittoriamente invocata da poeti, anche visivi, con dispendio di parole. E lo strumento per evidenziare il silenzio sarà il pentagramma (…) il solo segno costante, onnipresente, della scrittura musicale; un emblema scrittorio di estrema semplificazione, potenzialmente infinito (…) Il pentagramma diviene (così) il marchio d’identità dell’ex-pittrice e verrà usato sia per le sue qualità semiologiche che per il suo aspetto lineare geometrico. E che l’artista del silenzio sia l’artista del rigo musicale può apparire contraddittorio, ma ha la logica interna di molte eresie; come la ebbe, nella storia della scrittura numerica, l’invenzione del segno zero; l’unico non riferito a cosa creata, che elevò l’astrazione a conoscenza.”
_Mirella Bentivoglio