Anna Torelli

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Anna Torelli (Napoli 1927)

I silenzi di Anna Torelli 

Vi è un settore della scrittura visuale che manca di una globale codificazione storica, di una fondazione, di un nome. È l’area delle scritture para-musicali; l’uso della scrittura musicale a fini di fruizione esclusivamente visiva. (…) La scarsità di collegamenti unificanti e di letteratura critica sull’argomento, non ha giovato alla conoscenza di queste esperienze; che vengono in genere riferite, appunto al settore delle nuove scritture. Ma questa assenza di scambi ha consentito la massima concentrazione e autonomia inventiva ad Anna Torelli, la cui poetica è nata dall’introversione.  (…) 
  Protagonista centrale di tutta la sua ricerca fono-spaziale sarà il silenzio, questa condizione di tabula rasa, contraddittoriamente invocata da poeti, anche visivi, con dispendio di parole. 
E lo strumento per evidenziare il silenzio sarà il pentagramma (…) il solo segno costante, onnipresente, della scrittura musicale; un emblema scrittorio di estrema semplificazione, potenzialmente infinito (…) 
  Il pentagramma diviene (così) il marchio d’identità dell’ex-pittrice e verrà usato sia per le sue qualità semiologiche che per il suo aspetto lineare geometrico. E che l’artista del silenzio sia l’artista del rigo musicale può apparire contraddittorio, ma ha la logica interna di molte eresie; come la ebbe, nella storia della scrittura numerica, l’invenzione del segno zero; l’unico non riferito a cosa creata, che elevò l’astrazione a conoscenza. (…) 

(Mirella Bentivoglio) 

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