Amelia Etlinger

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Amelia Etlinger (New York 1933 - 1987)

Ha vissuto nello stato di New York in una volontaria separatezza, confinando nei pochi metri quadrati della sua stanza lo spazio non vulnerabile della sua poesia. Ha avuto nel 1975 il premio americano Fels Award, ed è riuscita a farlo dimenticare. Ha partecipato a molte mostre (i suoi amici le hanno organizzato due personali: al mercato del Sale di Milano nel 1974, e al Collegio Cairoli di Pavia nel 1975): ma non vuole sostituire con dati anagrafici la sua capacità di determinare “feeling”, comunicazione. Dai tempi in cui ha praticato la poesia concreta si è scontrata a lungo con il segno verbale per renderlo di nuovo capace di farsi attraversare. Vi riesce in due modi: mascherandolo e confondendone i limiti. Elemento linguistico è il nodo, il lustrino, il frammento vegetale, il polline secco; e dietro alla struttura con cui collega i fili nei suoi arazzi poemi (tapestry-poems) si nasconde sempre l’itinerario non più rintracciabile della scrittura di una parola. La Etlinger equipara materiali naturali e artificiali, segni codificati e simboli non inventariati; tutti insieme li affida a messaggi postali. Come respingendo se’ stessa trasforma la busta in epitaffio e la metamorfosi è nella nostra facoltà di ricevere; il fagottino si apre, il cammino si fa all’inverso, ciò che era dentro viene alla luce, da strati incerti.  

(Mirella Bentivoglio) 

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